«Chiamatemi Designer. Di cognome: Qualunque Cosa.» — M. Glaser
Il giorno del suo novantunesimo compleanno se ne è andato il grande Glaser, il padre della I Love NY Campaign (1976) che ha fatto la storia nella comunicazione visiva mondiale.
La formazione di questo graphic designer, tra i più importanti dell’età contemporanea, inizia in Italia, all’Accademia di belle arti di Bologna, dove riceve nel 1951 una borsa di studio. Qui è allievo di Giorgio Morandi, un famoso pittore e incisore italiano del primo novecento. Poi, tornato negli USA, fonda i Push Pin Studios, una “confraternita” di grafici e illustratori, dove Milton è il presidente. Uno studio che ha vita per una ventina d’anni e che conta altrettanti soci, tra cui spiccano nomi illustri, uno per tutti quello di John Alcorn «un punto di riferimento nell’ambito dell’immagine editoriale» (Wikipedia). Nel 1974 fonda un nuovo studio, il suo Milton Glaser, Inc., incrementando notevolmente la sua produzione.
L’eredità di Milton Glaser abbraccia vari campi della grafica e della comunicazione visiva. Ha creato lo storico poster del 1967 di Bob Dylan con i capelli psichedelici e la cover originale del Bob Dylan’s Greatest Hits, che vendette oltre 6 milioni di copie, divenendo un’icona. Ma Glaser ha anche fondato, assieme a Clay Felker, il New York Magazine, nel 1968.
Glaser è stato davvero un artista molto influente, prezioso per tutti quelli che sono venuti dopo di lui ed ancora oggi per noi che possiamo ispirarci dalla sua produzione. Tra i tanti suoi lavori, molti riguardano collaborazioni italiane. Una per tutte quelle con l’azienda Olivetti, per la quale ha curato vari manifesti di diversi prodotti.

Concludendo, mi va di riprendere il discorso di quello che il Post.it definisce «forse il logo più famoso del mondo associato a una città:» I ♥ NY, lasciando il link di un articolo sicuramente interessante della suddetta testata.
Fonti: Il Post, Milton Glaser Inc., Wikipedia.