Paul Rand (New York, 15 agosto 1914 – Norwalkn, 26 novembre 1996), all’anagrafe Peretz Rosenbaum, è stato un designer statunitense noto, tra le altre cose, soprattutto per aver curato il redesign del logotipo della IBM.
Conosce il mondo del design in giovane età disegnando insegne per la drogheria del padre e locandine per eventi scolastici. Frequenta la Harren High School di Manhattan e i corsi serali del Pratt Institute di New York. Rand rimane comunque principalmente un autodidatta e si ispira ai lavori di Cassandre e di Moholy-Nagy e a riviste europee come Gebrauchsgraphik. La sua carriera di grafico comincia con lavori tra i più vari, da cataloghi per rivenditori alla piccola pubblicità per giornali e riviste. In qualche anno il suo portfolio si amplia notevolmente ed è largamente influenzato dallo stile pubblicitario tedesco Sachplakat e dai lavori di Gustav Jensen. In questi anni decide di celare il proprio nome, palesemente ebreo, dietro lo pseudonimo di Paul Rand. Dopo aver studiato grafica editoriale, entra in qualità di art director all’Esquire e all’Apparel Arts e vi rimane per tutto il periodo che va dal 1935 al 1941. All’incirca nella stessa epoca, tra il 1938 e il 1945, comincia a produrre lavori, tra i quali le copertine della rivista Direction, che gli faranno guadagnare l’attenzione internazionale, e le lodi degli addetti ai lavori, tra cui lo stesso Moholy-Nagy. Successivamente diventa consulente per IBM, Westinghouse e altre aziende statunitensi. Nel periodo compreso tra il 1956 e il 1969 insegna presso l’Università di Yale, crea caratteri tipografici (in particolare il font Westinghouse del 1956), disegna copertine per libri e progetta la grafica di volumi per l’infanzia.
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I suoi lavori più noti rimangono comunque le cosiddette identità aziendali (corporate identity), in particolare i logotipi, tra cui IBM, ABC, UPS, Enron, Westinghouse e la NeXT di Steve Jobs.

A proposito del brand della NeXT, propongo la visione del film Steve Jobs diretto da Danny Boyle, nel 2015, con protagonista Michael Fassbender e una fantastica Kate Winslet. Molto più bello del primo biopic su Steve Jobs, Jobs di Joshua Michael Stern del 2013, questo si basa sulla biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson e pubblicata nel 2011.
1972, viene annoverato nell’Art Director Club Hall of Fame.
1984, la rivista giapponese Idea lo inserisce tra i trenta designers più influenti del ventesimo secolo.
1986, una prestigiosa giuria internazionale, che comprende, tra gli altri, Bob Noorda, Massimo Vignelli, Max Huber, Shigeo Fukuda e Roman Cieslewicz, gli assegna il Premio Firenze Pubblicità, che gli viene consegnato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
1996, Paul Rand muore di cancro.
1999, Steven Heller dedica alla vita e all’opera grafica di Paul Rand un’imponente monografia edita da Phaidon.